domenica 28 marzo 2021

Recensione "Immortal" di E.J. Allibis

 Buona domenica lettori! 

Come state?

Finalmente dopo più di un mese di assenza torno a scrivere un post dedicato ai libri! In particolare, il post di oggi è dedicato al primo libro letto nel mese di febbraio... che risulta anche essere l’ultimo libro letto in questo periodo!

Che disdetta... 

 Infatti, nell’ultimo mese sono stata molto impegnata causa laurea imminente! Ma ora che è tutto finito con ampio successo... posso tornare a dedicarmi alla lettura e alla scrittura per il blog. Quindi eccomi tornata con la mia recensione di Immortal, il primo volume della saga "Primal Spirit" di E.J. Allibis.

Devo premettere che l'avevo in libreria da una vita (tipo, dal 2014?!?!?!) e che mi era stato regalato, ma non l'avevo mai degnato di uno sguardo perchè, ahimè, come già ho avuto modo di spiegarvi in post precedenti, ripongo poca fiducia negli Young Adult... Chi di voi ha una buona memoria di certo ricorderà che mi era capitato lo stesso per Silver, (qui potete leggere l'articolo:  https://nelmondodimars.blogspot.com/2021/01/recensione-silver-il-libro-dei-sogni-di.html). Ma come è successo per quest'ultimo romanzo, anche per Immortal mi sono ricreduta, perchè... lasciatemelo dire così, senza troppi giri di parole, è stata proprio una lettura piacevole!

Ma andiamo con ordine ... lasciate che vi presenti il libro!

Titolo:
 Primal Spirit - Immortal

Autore: E.J. Allibis

Genere: Paranormal Young Adult

Editore: DeAgostini

Pubblicazione: 2012

Pagine: 364

Prezzo di copertina: 9,90 €

Voto complessivo: 7.5



Trama: 

Angel, un'irrequieta ragazza della campagna del Somerset. Fesh e Angus, due giovani musicisti della scena londinese. Lei vuole fuggire dal recinto che imbriglia i suoi diciassette anni e loro sperano di volare sulle ali della musica. Cosa li lega? Nulla, in apparenza. Ma una catena di delitti inspiegabili, eseguiti con inaudita ferocia, traccia un filo invisibile e conduce tutti a Primal Spirit, famosa Talent Factory fondata da un'enigmatica rockstar. Il velo di calma surreale che avvolge la scuola per giovani talenti presto viene squarciato da un destino inarrestabile. I ragazzi scoprono il terribile segreto che si cela dentro le mura di Primal Spirit e si ritrovano catapultati in una partita antica e drammatica. In bilico tra la vita e la morte, Angel, Fesh e Angus sono costretti a misurarsi con scelte ineludibili. L'ambizione distrugge un'amicizia e la diversità fa nascere un amore impossibile. Una realtà crudele, animata da sensazioni forti, vere, che si consumano sotto l'occhio attento di un passato eterno.

La mia recensione


Capitoli brevi, scrittura scorrevole, toni ironici e descrizioni esaustive... direi che le premesse per una lettura piacevole e rilassante ci sono tutte. Se a queste aggiungiamo anche una trama originale che unisce il mondo della musica al soprannaturale, creando un contesto giovanile ed intrigante. Ho apprezzato molto i tanti riferimenti musicali, con citazioni e rimandi ricorrenti. 
I tanti e diversi personaggi sono ben definiti ed ognuno è contraddistinto da almeno una caratteristica particolare e specifica. Le ambientazioni descritte sono ricche di particolari e facilmente immaginabili. Gli ambienti sono a tratti futuristici, creando un contesto sensazionale ed originale! 
Il finale l’ho trovato lineare allo sviluppo della trama, considerando che si tratta del primo volume della trilogia. I colpi di scena non sono pochi, rendendo la lettura ancora più intrigante e il ritmo del racconto incalzante
Spendo ancora qualche parola sulla copertina: carina tutto sommato ma nulla di eclatante. Font ed interlinea, invece, super leggibili. 
Ho assegnato un 6 all’impatto emotivo, in quanto l’ho trovata una lettura piacevole e scorrevole ma nulla di esistenziale. 

Insomma, perfetto per trascorrere un po’ di tempo in leggerezza avventurandosi in un mondo magico. Non pensò che concluderò la saga... ma, mai dire mai...


 Vi lascio la mia pagella con i voti relativi al primo volume della trilogia!



Originalità della storia: 7

Impatto emotivo: 6

Sviluppo personaggio principale: 8

Sviluppo personaggi secondari: 7

Scorrevolezza: 10

Ambientazioni: 9

Colpi di scena: 8

Finale: 7

Copertina/Design: 8

Curiosità 

L’autore/autrice del libro si nasconde probabilmente dietro uno pseudonimo e voci di corridoio gli/le attribuiscono origini italiane... dello stesso autore anche la precedente saga UNIKA. 
Tuttavia, non sono riuscita a trovare i volumi successivi alla saga di primal spirit... cosa che mi fa dedurre che non abbia riscontrato grande  successo... avete notizie o informazioni a riguardo??

venerdì 26 marzo 2021

La Riserva Naturale del Ponte del Diavolo - Lanzo Torinese

Il Ponte del Diavolo

No, non quello in Toscana, e neanche quello a Venezia. 

Qui siamo in Piemonte, poco distanti da Torino. In particolare a Lanzo Torinese, un piccolo comune incastonato nell'omonima valle che ospita la Riserva Naturale del Ponte del Diavolo

La principale attrazione di quest'area protetta è proprio lui: il Ponte del Diavolo, o Pont del Roch (Ponte del Masso), come preferiscono chiamarlo i piemontesi. 

Il Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese 

La sua costruzione risale al Medioevo. Siamo nel 1378 e la realizzazione del collegamento tra le due sponde del fiume Stura era già stata tentata per ben due volte, invano. In entrambi i casi infatti il ponte era crollato. Solo la terza volta fu un successo, tanto da alimentare leggende che ne attribuiscono la realizzazione al diavolo in persona.

Secondo le storie locali infatti, il diavolo avrebbe costruito in una sola notte quest'ambiziosa opera che riveste un importante valore architettonico, date le sue misure (37 metri di lunghezza, 15 metri di altezza e 2,5 metri di larghezza). In cambio però, il diavolo avrebbe preso con sé l'anima del primo che l'avrebbe attraversato. Gli abitanti allora, per cercare di ingannare il diavolo, fecero passare per primo un cagnolino. Ma il diavolo, accorgendosene subito, divenne furioso e sbatté violentemente i suoi possenti zoccoli sulle rocce circostanti, creando ampi solchi che ad oggi sono identificati con le "Marmitte dei Giganti".

In realtà, le così chiamate “marmitte” sono fenomeni geomorfologici che derivano dall'attività di erosione dei fiumi. Il termine marmitta per molti dialetti del Nord Italia significa "pentola". Infatti, secondo la credenza locale, il diavolo o i giganti, date le grandi dimensioni di queste marmitte, le usavano per cuocerci le loro minestre. 



Al di là della leggenda, in realtà, il ponte venne realizzato da maestranze locali, venendo anche a costare parecchio! Ben 1400 fiorini. Pensate che per ripagarlo venne imposta una tassa sul vino per ben 10 anni!  

Come già detto, l'Italia vanta di numerosi ponti denominati "del Diavolo". Tale denominazione è probabilmente dovuta all'architettura ardita. In particolare, il Ponte di Lanzo presenta una conformazione detta "a schiena d'asino". Secondo gli esperti che di certo ne sanno molto più di me riguardo l’architettura:
"tale assetto è dovuto alla volontà di attraversare con un arco a tutto sesto più ampio possibile il corso di un fiume, conformazione che fa aumentare automaticamente anche l’altezza al centro che supera così notevolmente quella delle spalle e delinea la forte inclinazione delle rampe. Ne risulta una sagoma dalla linea incurvata e dagli appoggi massicci in contrasto con il sottile spessore dell’arco in chiave."

Inoltre, in prossimità della chiave di volta, la linea superiore del ponte si acuisce, ricordando un arco gotico che risulta essere molto suggestivo immerso nel paesaggio naturale circostante.


La porta sul ponte
Ad oggi per attraversare il ponte, si passa sotto un’arcata che è quanto rimane dell'antica porta fatta costruire a fine 500. All'epoca, con l'imperversare della peste, si ordinò che venisse costruita una porta sorvegliata da guardie per evitare che forestieri si intrufolassero senza controlli, prevenendo così i contagi. Oggi della porta non rimangono tracce, se non l'arco appunto.

Oggi il Ponte rappresenta la principale attrazione architettonica della Riserva Naturale Ponte del Diavolo. Questa area protetta che si estende per circa 30 ettari è stata inserita nel sistema dei Parchi Regionali del Piemonte nel 1993. 

La Riserva offre la possibilità di dedicarsi a numerose attività, nel rispetto delle norme comportamentali per la conservazione dell'area. Infatti, vi sono diversi itinerari naturalistici e di trekking segnalati. Inoltre, si ha la possibilità di intraprendere attività di arrampicata guidata su roccia oppure escursioni didattiche. In aggiunta, una volta oltrepassato il ponte vi è anche un piccolo bar con tavoli all'aperto, in cui poter fare una sosta ristoratrice, godendosi le bellezze della natura e il paesaggio mozzafiato. In aggiunta se la temperatura lo permette, è possibile anche fare il bagno nella Stura e rilassarsi al sole, sulle rocce o sulla piccola spiaggetta, in quanto una volta oltrepassato il ponte si ha facile accesso alle rive del fiume. 

Per ultimo, ma non meno importante, una volta visitato il ponte e l'area circostante, si può approfittare per esplorare la cittadina medievale di Lanzo Torinese che con i suoi cunicoli, piazze grandi e piazzette, pare riportare indietro nel tempo.


I cunicoli della medievale
 Lanzo Torinese
 


Approfittatene per fare una sosta al Panificio storico di Lanzo, in attività dal 1855: il Panificio Rapelli. Qui potete trovare i prodotti tipici della zona prodotti in loco artigianalmente, come i dolcissimi Torcetti di Lanzo o le Paste di Meliga. Per gli amanti del salato, non può mancare l'assaggio dei tipici Grissini o della Toma di Lanzo. 





Insomma... la Riserva Naturale Ponte del Diavolo offre la possibilità di spendere una bellissima giornata nei pressi di Lanzo Torinese tra natura, storia ed inquietanti racconti popolari. 

Ma ditemi un po’... sono curiosa! Conoscete o avete mai visitato altri così detti Ponti del Diavolo?